consenso informato

Una questione di consenso nella Procreazione Medicalmente Assistita

Una questione di consenso nella Procreazione Medicalmente Assistita

La Sentenza n. 161 del 2023 della Corte Costituzionale italiana, depositata il 24 luglio, affronta la tensione tra diritti individuali e condivisi nella procreazione medicalmente assistita (PMA). L’importanza del consenso, l’eguaglianza di genere e la dignità dell’embrione sono alcuni dei temi chiave trattati in questa decisione, che offre importanti spunti di riflessione per giuristi, operatori sanitari e pazienti. Approfondiamone i passaggi principali in questo articolo.

Consenso informato

Consenso informato: 5 questioni importanti

Il consenso informato (o, come forse sarebbe meglio dire, “consenso consapevolmente prestato”) manifesta l’adesione del paziente all’atto medico che gli viene prospettato come soluzione o rimedio alla sua condizione clinica. E, soprattutto, rappresenta spesso il confine tra lecito e illecito nell’attività medica. Proviamo a delineare i 5 punti chiave di questa complessa e controversa tematica.

Diritti del malato - Avv. Gabriele Chiarini

I diritti del malato

Un paziente che si ricovera in una struttura sanitaria per essere curato o soffre di una malattia cronica ha dei diritti, che può far valere e che devono essere rispettati. A volte ci dimentichiamo però che, oltre ai diritti, esistono anche i doveri del malato. Doveri del malato? Sì, ci sono anche questi. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sull’argomento col nostro Avv. Gabriele Chiarini.

BUGIARDINO - MedMal Words - Avv. Lucia Spadoni

Bugiardino

“Bugiardino” è il termine con cui, nell’uso comune, si indica il foglio illustrativo allegato ai farmaci. Scopriamo in questo approfondimento, a cura della nostra Avv. Lucia Spadoni, a cosa serve, perché si chiama così, e qual è il rilievo del bugiardino in ambito di medical malpractice. “MedMal WORDS | Le parole della responsabilità sanitaria” è un progetto divulgativo a cura di STUDIO LEGALE CHIARINI – Associazione Professionale.

Cartella Clinica

La cartella clinica

La cartella clinica documenta il percorso assistenziale del paziente ed ha un ruolo fondamentale nei procedimenti per responsabilità medica. Contiene tutte le informazioni sugli atti sanitari compiuti durante la degenza: anamnesi, diagnosi, analisi, consulenze, esami, terapie ed eventuali interventi praticati, fino alle dimissioni. Cerchiamo di capire a cosa serve, come si richiede, come deve essere compilata e conservata.

Avv. Andrea Sisti - Rapporto di lavoro & obbligo vaccinale la saga continua

Rapporto di lavoro & violazione dell’obbligo vaccinale: la saga continua

Nuova puntata della vicenda delle operatrici sociosanitarie, che si erano rifiutate di vaccinarsi contro il rischio d’infezione da Covid-19, contestando la scelta del proprio datore di lavoro di collocarle in ferie, in ragione di tale rifiuto. Il Tribunale di Belluno conferma il proprio orientamento contrario alle pretese delle lavoratrici, aggiungendo alcune interessanti riflessioni a proposito dell’obbligo vaccinale che, medio tempore, è entrato in vigore per tutti gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario.

Avv. Andrea Sisti - Operatori sanitari & rifiuto del vaccino

Operatori sanitari & rifiuto del vaccino

L’ordinanza emanata il 19/03/2021 dal Tribunale di Belluno costituisce la prima pronuncia giudiziale in tema di conseguenze del rifiuto di vaccinarsi da parte del personale dipendente, in specie di quello sanitario. Ma qual è il punto di equilibrio tra l’obbligo del datore di lavoro di proteggere la salute dei propri dipendenti e i limiti costituzionali all’obbligatorietà del vaccino? Ne parliamo in questo articolo.

Le disposizioni anticipate di trattamento (DAT) - Avv. Lucia Spadoni

Le disposizioni anticipate di trattamento (DAT)

La legge n. 219/2017, anche nota come legge sul c.d. “testamento biologico”, oltre a disciplinare le modalità di informazione del paziente e di acquisizione del suo consenso (o del suo rifiuto) al trattamento sanitario, ha introdotto nel nostro ordinamento anche una specifica normativa volta a consentire a ciascuno individuo di dare indicazioni in via anticipata sul consenso o sul rifiuto ai trattamenti sanitari da ricevere in previsione di un’eventuale futura incapacità di autodeterminarsi. Percorriamo in breve gli aspetti principali della disciplina delle DAT – Disposizioni Anticipate di Trattamento.

Consenso Informato Risarcimento Danni - Avv. Lucia Spadoni

Il consenso informato al trattamento sanitario e i profili del risarcimento danni in caso di sua violazione

La legge 219/2017, ha introdotto nel nostro ordinamento una specifica normativa sulle modalità di informazione del paziente e di acquisizione del suo consenso (o del suo rifiuto) al trattamento sanitario. Approfondiamo in questo articolo gli aspetti salienti della disciplina e gli approdi della giurisprudenza in tema di risarcimento danni da violazione del consenso informato.

La Responsabilità Sanitaria nel 2019: San Martino e le 10 nuove sentenze della Corte di Cassazione

Con 10 sentenze depositate -simbolicamente?- nella ricorrenza di San Martino, la III Sezione della Suprema Corte di Cassazione offre agli interpreti numerosi spunti di riflessione per una organica rielaborazione del quadro normativo in materia di responsabilità medico-sanitaria e risarcimento del danno, all’esito della ormai assimilata entrata in vigore della legge “Gelli-Bianco”.

Consenso Informato

E’ a tutti noto che il consenso informato del paziente – conformemente al principio personalistico che informa il nostro ordinamento – costituisce in molti casi il discrimine tra liceità e illiceità nell’attività medica e terapeutica. La nostra Costituzione riconosce il diritto e la libertà, per ciascun individuo, di autodeterminarsi in materia di salute (artt. 32 e 13 cost.).

Lo stato di necessità  in emergenza-urgenza

Lo stato di necessità opera come “esimente” o “causa di giustificazione”, esonerando l’autore di un comportamento astrattamente qualificabile come illecito da responsabilità (civile, penale o amministrativa). Nell’attività sanitaria, esso svolge un ruolo ancor più incisivo, perché vale a rimuovere il “limite” del consenso, ripristinando la doverosità istituzionale dell’intervento medico ed imponendo, in sostanza, un obbligo di attivarsi per salvaguardare la salute del paziente.

Il rifiuto delle cure in emergenza-urgenza

Di fronte al rifiuto della cura da parte del diretto interessato, c’è spazio – nel quadro della “alleanza terapeutica” che tiene uniti il malato ed il medico nella ricerca, insieme, di ciò che è bene rispettando i percorsi culturali di ciascuno – per una strategia della persuasione. E c’è, prima ancora, il dovere di verificare che quel rifiuto sia informato, autentico ed attuale.

Consenso Informato in Emergenza-Urgenza

Il consenso informato, quale imprescindibile presupposto della legittimità di ogni atto medico, deve trovare applicazione anche nelle attività di emergenza-urgenza, seppure in maniera peculiare alla luce della sostanziale indifferibilità di buona parte delle prestazioni ivi erogate, della conseguente concitazione in cui taluni interventi sono effettuati, e del sovraffollamento oggettivamente riscontrabile nella pratica sanitaria quotidiana.