Avvocato Gabriele Chiarini

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Formazione

L’Avv. Gabriele Chiarini si è laureato in giurisprudenza magna cum laude nel 2001.

Dal 2004, anno in cui ha superato l’esame di abilitazione alla professione forense conseguendo alle prove orali la votazione massima di punti 300/300, è iscritto all’Albo degli Avvocati tenuto dal Consiglio dell’Ordine di Urbino.

Nel 2007 ha acquisito il titolo di Dottore di ricerca in diritto civile presso l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, ove è stato anche Professore a contratto di diritto di famiglia e ha tenuto regolarmente cicli di lezioni e corsi monografici. L’Avv. Chiarini ha insegnato altresì presso numerosi istituti di formazione, tra i quali la scuola di specializzazione per le professioni legali di Urbino, nonché le scuole forensi di Rimini e Pesaro.

Nel 2022 ha conseguito un Master Universitario di secondo livello in Diritto Sanitario, con la votazione di 50/50 e lode, presso l’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Roma, con assegnazione del premio “Best Project Work” per una tesi dal titolo “COMPLICANZE E RESPONSABILITÀ SANITARIA – La prevedibilità e l’evitabilità dell’evento avverso quali presupposti di rilevanza giuridica dell’errore medico“.

Ha partecipato a molteplici convegni scientifici e corsi di formazione medico-legali quale relatore su questioni attinenti agli aspetti giuridici dell’attività sanitaria, e ha svolto incarichi di consulenza per enti pubblici, Regioni e Agenzie strategiche su questioni relative al sistema dell’emergenza-urgenza, al governo del rischio clinico, alla conciliazione nel contenzioso “medmal”.

Membro del comitato di redazione della rivista quadrimestrale “Le Corti Marchigiane” (Edizioni Scientifiche Italiane), Gabriele Chiarini ha scritto altresì per la rivista mensile “Giurisprudenza Italiana” (UTET Giuridica), per la rivista trimestrale “Rassegna di diritto civile” (Edizioni Scientifiche Italiane) e per la rivista bimestrale “Archivio delle Locazioni, del Condominio e dell’Immobiliare” (La Tribuna), oltre che per altre testate come “Il Sole 24 ore”, “Italia Oggi“, “Insurance Daily“ e “Quotidiano Sanità“.

Ha scritto una monografia, pubblicata per i tipi di Giuffrè Editore, dal titolo “Fattispecie e disciplina dei servizi”, nonché numerosi contributi in tema – tra l’altro – di legge Gelli-Bianco, complicanze nella responsabilità sanitaria, usura, istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, anatocismo, protezione dei dati personali in ambito sanitario, consenso informato, mediazione, nesso eziologico nella responsabilità medico-sanitaria.

L’Avv. Chiarini ha curato le parti relative ai beni, all’usufrutto, all’appalto, alle obbligazioni del mandante ed alle prove, del Codice Civile annotato con la giurisprudenza edito dal Sole 24 Ore, nonché la parte relativa all’usura del Codice delle Leggi Complementari Civili annotato con la giurisprudenza della stessa casa editrice.

E’ Presidente della Fondazione Sanità Responsabile, ente di diritto privato riconosciuto dall’Autorità Governativa che persegue finalità solidaristiche e di utilità sociale nei settori della sicurezza delle cure, della prevenzione degli eventi avversi in sanità e della responsabilità medica.

Dal 2016 è abilitato al patrocinio davanti alla Corte di Cassazione ed alle altre Giurisdizioni Superiori.

Avv. Gabriele Chiarini
Avv. Gabriele Chiarini | Applicazione

Applicazione

Nell’esercizio della professione si occupa prevalentemente di diritto civile e commerciale, con speciale riferimento alla malpractice medico-sanitaria (cd. “malasanità”), alla responsabilità per fatto illecito, al diritto sanitario, alla consulenza d’impresa e al diritto dei contratti.

L’Avv. Gabriele Chiarini ha maturato particolare esperienza e ha conseguito significativi riconoscimenti – tanto in sede giudiziale quanto in sede stragiudiziale – nel settore degli appalti privati e nel campo della responsabilità della struttura ospedaliera per colpa dei sanitari e per difetto di organizzazione.


Diritto Civile e Responsabilità Sanitaria

Ultimi casi di “malasanità” risolti

  • Omessa diagnosi: la sepsi trascurata ed il risarcimento danni da malasanità
    Affrontiamo il delicato tema della malasanità attraverso la storia di Edgardo: la sua famiglia ha ottenuto un risarcimento di circa 517.000 euro a seguito di una diagnosi tardiva di sepsi che ha condotto alla sua prematura scomparsa. La vicenda mette in luce le criticità del sistema sanitario e l’importanza di una pronta risposta clinica. Sebbene nessun risarcimento possa compensare una perdita così grande, l’accordo rappresenta un passo verso la giustizia per la famiglia.
  • Infezione della protesi endovascolare: un caso di risarcimento per malasanità
    Questa è la storia di Francesco e della sua famiglia, che hanno affrontato un calvario clinico a causa di una infezione protesica endovascolare. Un risarcimento di 382.000 euro è stato riconosciuto, con la nostra assistenza, ai familiari del paziente, purtroppo deceduto all’esito di questa triste vicenda, che dimostra quanto sia importante una corretta prevenzione e gestione delle complicanze post-operatorie nelle protesi aortiche. Ecco i dettagli del caso.
  • Diagnosi tardiva di fibrosi polmonare, risarcimento e malasanità
    In questo caso di malasanità, concluso con un risarcimento di 240.000 euro oltre spese di lite, ripercorriamo la storia di Sergio. Una diagnosi di fibrosi polmonare gli è stata comunicata due anni dopo averla refertata: un errore di comunicazione che gli è costato la vita. I due figli del defunto si sono rivolti a noi per appurare le responsabilità di medici e struttura sanitaria e fare giustizia. Per quanto possa contare di fronte alla morte, ci siamo riusciti.
  • Bendaggio gastrico, malasanità e risarcimento danni
    Il caso di malasanità di cui vi parliamo in questo articolo riguarda una giovane donna di 23 anni con obesità grave che, a causa di un intervento di bendaggio gastrico eseguito in modo scorretto, ha avuto una serie di conseguenze sulla salute di cui porta ancora oggi i segni. Anita (nome di fantasia) si è rivolta al nostro studio, e siamo riusciti ad ottenere un risarcimento di 53.000 euro, oltre interessi e spese di lite, per danno biologico differenziale.
  • Malasanità, buone transazioni e cattivi giudizi
    Un risarcimento di 300.000 euro è l’oggetto di un accordo conciliativo raggiunto, con la nostra assistenza, in favore di due congiunti di un paziente deceduto per un caso di malasanità. Si diceva, un tempo, che “una cattiva transazione è meglio di una buona causa”. Oggigiorno, a ben vedere, è forse il caso di dire che una transazione, a certe condizioni, è la cosa migliore che possa capitare a tutte le parti in causa. Scopriamo perché.
  • Coma post-anossico e risarcimento: una storia di malasanità
    Un risarcimento danni, per quanto importante come in questo caso di malasanità (630.000 euro liquidati), non mette fine alla sofferenza, non aggiusta le cose, non fa tornare indietro le lancette dell’orologio. Ne parliamo in questo articolo dedicato alla vicenda di una paziente 66enne, morta dopo un lungo periodo trascorso in coma post-anossico irreversibile. E lo facciamo con la voce di chi ha amato questa donna, e la ama ancora.