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L’Avv. Gabriele Chiarini ospite su Radio Cusano; si parla del Garante per il Diritto alla Salute

Radio Cusano – “Genetica Oggi” – Il Garante per la Salute – Avv. Gabriele Charini

L’Avv. Gabriele Chiarini è stato ospite della trasmissione radiofonica Genetica Oggi, in onda su Radio Cusano, tradizionalmente dedicata all’approfondimento di questioni scientifiche in materia di medicina, salute e ricerca biomedica. Il conduttore, Andrea Lupoli, lo ha intervistato a proposito della figura del Garante per il Diritto alla Salute e, in generale, della tutela dei diritti del malato.
Di séguito la trascrizione integrale dell’intervista sul Garante per la Salute.

 

 

Lupoli: Dunque, proseguiamo questo nostro viaggio legato quest’oggi alle politiche sanitarie; parliamo di diritto alla salute, sancito tra l’altro dall’art. 32 della Costituzione e di una figura interessante: il Garante per il Diritto alla Salute. Cerchiamo di capirne di più con l’Avvocato Gabriele Chiarini dello Studio Legale Chiarini, quest’oggi nostro ospite; buon pomeriggio e grazie, Avvocato.

Avv. Chiarini: Buongiorno, buongiorno a tutti e grazie a voi.

Lupoli: Allora, il Garante per il Diritto alla Salute: di che figura parliamo, in efetti, Avvocato Chiarini?

Avv. Chiarini: Mah, di un figura “mitologica”, direi. E’ una figura che è stata prevista dalla celebre legge “Gelli”, che nel marzo 2017 aveva voluto introdurre questo ruolo a supporto del cittadino e, in generale, di chiunque sia destinatario di prestazioni sanitarie in una struttura tanto pubblica, quanto privata. Una figura che, nelle intenzioni del legislatore, doveva appunto essere destinataria di segnalazioni relativamente ad inefficienze o disfunzioni del sistema sanitario. Il punto è che la legge nazionale, che tra l’altro si era limitata a conferire questo ruolo ad una figura già esistente (quella del Difensore Civico regionale), non ha dotato la figura di risorse né di funzioni, perché si è rimesso alla legislazione regionale per la determinazione concreta di poteri e modalità attraverso cui il Garante per la Salute può intervenire.

Lupoli: Quindi, la figura si è persa nei meandri della burocrazia ed è scomparsa?

Avv. Chiarini: Eh, in effetti, è quasi scomparsa, perché su 20 Regioni soltanto 3 hanno attuato la figura del Garante per la Salute: la prima è stata la Lombardia, che lo ha fatto nel dicembre 2017; poi c’è stata la Campania, nell’aprile 2018; infine, da ultimo, il Piemonte, nel dicembre 2018. Buona parte delle Regioni si è disinteressata della tematica e, di fatto, nella stragrande maggioranza delle Regioni così come nelle Province autonome la legge “Gelli” è rimasta lettera morta sul punto.

 

Hai ricevuto prestazioni sanitarie inadeguate?

 

Lupoli: Figura, poi, fondamentale, perché inefficienze e problemi del sistema sanitario esistono, come abbiamo raccontato nella puntata odierna; oggi più che mai, dunque, ci sarebbe bisogno di questa figura, eppure c’è questa sorta di vacanza del Garante per il Diritto alla Salute?

Avv. Chiarini: Sì, in effetti noi che ci occupiamo di errori sanitari sappiamo che la stragrande maggioranza degli errori dipende, più che da negligenze individuali, da un problema di fondo, di carattere organizzativo: sono quelli che la dottrina del risk management definisce come “errori latenti”, cioè sono delle criticità che si annidano nel sistema e che ogni tanto possono emergere e far venire fuori quello che viene considerato un evento avverso in medicina; evento avverso è un errore che causa un danno ad un paziente. E’ chiaro che, se ci fosse una figura – esistente innanzitutto, ma soprattutto dotata di poteri e di risorse – idonea a ricevere le segnalazioni dell’utenza che ha percepito una disfunzione o una inefficienza dle sistema sanitario, e idonea ad agire per poter porre rimedio o quantomeno segnalare doverosamente alle strutture queste inefficienze, ovviamente si potrebbero limitare i casi di errori latenti e, quindi, di errori attivi che poi cagionano un danno a un paziente.

Lupoli: Senta Avvocato, ecco, entrando un po’ invece nel discorso relativo all’errore medico e alla malpractice sanitaria, nella sua esperienza personale quando, o meglio, statisticamente qual è la cosa che lamentano di più i pazienti e i suoi assistiti?

Avv. Chiarini: Mah, bisogna distinguere l’errore medico che cagiona un danno a un paziente dalle mere inefficienze come quelle che sono state oggetto della puntata odierna, costituite da una lunga lista d’attesa per effettuare un esame, oppure da un tempo eccessivo di attesa nei punti di accesso o nei Pronto Soccorso degli ospedali. Noi ci occupiamo, per lo più, di errori che cagionano dei danni alla salute e sono danni molto gravi, a volte anche mortali. Statisticamente, sappiamo che gli errori hanno un rilievo ed una incidenza abbastanza significativa, nel panorama sanitario. Sappiamo infatti, perché ce lo dice l’Organizzazione Mondiale della Sanità che – della spesa sanitaria che un Paese occidentale e sviluppato (come l’Italia) destina alla spesa sanitaria – il 15% se ne va in errori sanitari. Quindi, considerato che in Italia spendiamo circa 150 miliardi di euro all’anno nella spesa sanitaria, il 15% di questo importo, che sono 22 miliardi e mezzo circa, se ne va per gli errori sanitari; e se ne va sia per indennizzare i soggetti che hanno subito un danno, ma se ne va soprattutto perché si prolungano i tempi di degenza in ospedale, e c’è la necessità di nuove cure e nuovi trattamenti nei confronti dei pazienti che hanno subito un evento avverso.

Lupoli: Oggi le persone, i pazienti, i singoli cittadini, sono più informati sui loro diritti – a suo avviso – Avvocato Chiarini, quando parliamo appunto di errori in ambito sanitario, c’è maggiore consapevolezza?

Avv. Chiarini: Mah, la consapevolezza del diritto alla salute sicuramente è cresciuta nel tempo. A volte, diciamo che a livello giornalistico e nei mezzi di comunicazione si tende a dare rilievo agli eventi più clamorosi, che possono suscitare maggiore attenzione sul piano mediatico, piuttosto che ai temi più importanti, che sono i temi di fondo, della salute, della sua tutela senza distinzioni territoriali, della dignità del paziente, dell’informazione, del rispetto della privacy in materia sanitaria, e dei rimedi che – anche a prescindere dai risvolti giudiziari – possono essere attuati per la salvaguardia del diritto alla salute.

Lupoli: Noi su questo la ringraziamo, Avvocato Chiarini, per il suo tempo e per il suo impegno. A presto e buon lavoro, Avvocato.

Avv. Chiarini: Grazie a voi, buon lavoro.

 

Ascolta l’audio integrale dell’intervista su Radio Cusano

 

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