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Cosa è la “salute” e come viene tutelata nel nostro ordinamento – Medmal WORDS

La salute sembra una nozione di immediata comprensione, ma in realtà non è così facile da definire.

Dall’antico concetto greco della salute come “dono degli dèi”, il suo significato si è modificato nel corso del tempo fino ad indicare il benessere non solo fisico, ma anche psichico, sociale e spirituale, in una concezione olistica, nella quale l’assistenza sanitaria è solo un fattore di una realtà ben più complessa.

Affrontiamo il tema con l’Avv. Gabriele Chiarini.

MedMal WORDS | Le parole della responsabilità sanitaria” è un progetto divulgativo a cura di STUDIO LEGALE CHIARINI – Associazione Professionale.


INDICE SOMMARIO


§ 1. Cosa significa “salute”

L’Italia è il secondo paese al mondo con la popolazione più in salute.
Il primo è la Spagna, secondo l’ultima rilevazione dell’“indice globale di salute” di Bloomberg.
Merito della nostra dieta mediterranea e del nostro stile di vita, probabilmente.
Ma facciamo un passo indietro: cosa significa esattamente essere in salute?

La salute è un concetto semplice e complesso al tempo stesso, la cui definizione muta al mutare dei tempi e dei bisogni assistenziali.

Partendo dal significato strettamente medico, la salute è

lo stato di benessere fisico e psichico di un organismo umano che deriva dal buon funzionamento di tutte le componenti e dall’assenza di malattie o disturbi, sia organici sia funzionali”.

(Battaglia, Grande dizionario etimologico della lingua italiana, 1994)

Ma salute non è solo assenza di malattia.

La salute nel mondo greco antico

Nell’antichità greca, la salute era concepita come un dono degli dèi e la malattia veniva considerata un fenomeno magico o religioso, comunque causato da fattori esterni al nostro corpo.

Con Ippocrate la prospettiva cambia e si inizia a parlare di vis medicàtrix naturae, o «forza curatrice della natura», idea secondo la quale il corpo umano sarebbe animato da una forza vitale che tende per natura a riequilibrare le eventuali disarmonie causate dalle malattie.

Secondo questa concezione più moderna, la malattia e la salute di una persona dipendevano da circostanze interne alla persona stessa, non tanto da agenti esterni o magici!

La salute non è tutto, ma senza salute tutto è niente.”

Arthur Schopenhauer

§ 2. La definizione di salute dell’O.M.S.

Nell’immediato dopo-guerra l’Organizzazione Mondiale della Sanità definì la salute come un

«completo stato di benessere fisico, psichico e sociale e non solo assenza di malattia».

Definizione O.M.S. di “salute”

Nel tempo questa definizione è cambiata, perché nel mondo di oggi la malattia accompagna diverse fasi della nostra vita, anzi in alcuni casi non se ne va mai: è una costante compagna.

Ma non può essere solo la malattia a definire o meno lo stato di salute generale di un individuo.

E così, il significato di salute si è progressivamente aggiornato e si è compreso come la salute sia la risultante di una serie eterogenea di fattori che vanno dallo stile di vita, all’età, al genere, alle interazioni sociali, all’occupazione, alla condizione economica, alle percezioni culturali della persona, ed anche alla possibilità di accesso alle cure.

In ogni caso, la salute ricomprende non solo il benessere fisico, ma anche quello psichico, sociale e spirituale. Siamo dunque di fronte a una concezione olistica, in cui l’accesso alle cure e le cure stesse sono solo un aspetto – seppur fondamentale – in una realtà molto più complessa.

Hai bisogno di aiuto per un danno alla salute?

§ 3. Le iniziative dell’O.M.S. per la promozione della salute

Dagli anni ‘80 ad oggi l’O.M.S. ha portato avanti molte iniziative per la promozione della salute, come

principio quest’ultimo adottato nel 1984, rivisto molte volte negli anni successivi, secondo il quale la salute costituisce una precondizione essenziale per il benessere e la qualità della vita ed è la cifra che consente di misurare la riduzione della povertà, la promozione della coesione sociale e l’eliminazione della discriminazione.

§ 4. Il rilievo normativo della salute

Dal punto di vista legale, la salute riceve, comprensibilmente, una tutela variegata ed ampiamente riconosciuta.

E’ contemplata, ad esempio,

  • dall’art. 25 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948, che stabilisce il diritto di ogni individuo “ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia”, che include l’accesso a cure mediche adeguate;
  • dall’art. 35 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, che garantisce un “alto livello di protezione della salute umana” e richiede ai sistemi sanitari nazionali di erogare servizi di elevata qualità;
  • dall’art. 32 della Costituzione, che impone alla Repubblica di tutelare “la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”, garantendo “cure gratuite agli indigenti”,

e da una serie di altre disposizioni normative interne, come

“Una mela al giorno toglie il medico di torno. Basta avere una buona mira.”

Sir Winston Churchill

§ 5. La salute come diritto e la sua tutela giuridica

Già, perché un diritto non può restare privo di tutela, specie quando si tratta di un diritto inviolabile e fondamentale (ricordiamoci che la salute è proprio l’unico diritto espressamente definito come “fondamentale” dalla nostra Carta costituzionale).

Perciò, quando la salute viene lesa in conseguenza di fatto illecito, come ad esempio un errore sanitario, l’ordinamento reagisce, apprestando una tutela, sanzionatoria e risarcitoria.

E, così facendo, protegge l’individuo che ha subito il danno alla propria salute; ma, nello stesso tempo, salvaguarda anche l’interesse di tutta la comunità, locale e globale.

Fonti & risorse

Salute -  MedMal WORDS
Guarda l’episodio di “MedMal WORDS | Le parole della responsabilità sanitaria” dedicato alla SALUTE!

“Il diritto, fino a che nessuno lo turba e lo contrasta, ci attornia invisibile e impalpabile come l’aria che respiriamo: inavvertito come la salute, di cui si intende il pregio solo quando ci accorgiamo di averla perduta.”

Piero Calamandrei

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