Ultimo Aggiornamento 22 Ottobre 2025
La Corte d’Appello di Ancona ha riconosciuto un risarcimento record di oltre un milione di euro ai familiari di un uomo deceduto dopo un incidente stradale, a causa della mancata diagnosi di un’emorragia interna. Il paziente, inizialmente vigile e cosciente, non fu sottoposto ad ecografia per l’assenza di personale qualificato. La carenza, già nota alla direzione sanitaria, ha determinato una condanna della struttura per grave difetto organizzativo e carenza diagnostica post-incidente.
INDICE SOMMARIO
- § 1. Il caso clinico: morte evitabile dopo incidente stradale
- § 2. L’errore organizzativo e la carenza diagnostica
- § 3. La decisione della Corte d’Appello: oltre 1 milione di euro ai familiari
- § 3.1 Riformata la sentenza di primo grado
- § 3.2 Risarcimento del danno non patrimoniale e consulenza tecnica sul danno patrimoniale
- § 3.3 Carenze diagnostiche post-trauma: un rischio sistemico
- § 3.4 L’importanza dell’ecografia FAST nei traumi maggiori
- § 3.5 Giurisprudenza e responsabilità per disorganizzazione sanitaria
§ 1. Il caso clinico: morte evitabile dopo incidente stradale
Dopo un incidente stradale, il giovane Francesco (il nome è ovviamente di fantasia), viene trasportato al pronto soccorso in condizioni apparentemente stabili: cosciente, collaborante, nessuna difficoltà respiratoria evidente. I sanitari rilevano fratture costali e sospettano un trauma interno, ma non intervengono tempestivamente per confermarne la gravità.
§ 1.1 La mancata esecuzione dell’ecografia FAST
Nonostante fosse disponibile un ecografo, nessun operatore in turno era formato per utilizzarlo. La mancata esecuzione dell’esame, fondamentale per rilevare un’eventuale emorragia interna, ha compromesso la possibilità di intervenire per tempo. Solo dopo un peggioramento improvviso e irreversibile il paziente è stato trasferito in un’altra struttura, dove però è deceduto poco dopo l’intervento chirurgico.
§ 2. L’errore organizzativo e la carenza diagnostica
La mancata diagnosi non è stata causata da un errore individuale, ma da una disfunzione strutturale e nota: l’assenza di personale qualificato per eseguire un esame diagnostico salvavita. Vediamo quali sono stati gli elementi ritenuti rilevanti ai fini della responsabilità sanitaria.
§ 2.1 Una disfunzione nota ma ignorata
Durante il giudizio, è emerso che la carenza di personale formato all’uso dell’ecografo era un problema segnalato da mesi. Nessuna misura concreta era stata adottata per risolverlo. L’assenza di un protocollo efficace e la sottovalutazione del rischio hanno determinato un grave difetto organizzativo.
§ 2.2 Una diagnosi mancata, nonostante i mezzi disponibili
L’ecografo c’era. I protocolli diagnostici erano teoricamente noti. Mancava però l’organizzazione minima per garantire la sicurezza del paziente. Una situazione che, secondo i giudici, integra pienamente la responsabilità della struttura sanitaria per carenza organizzativa diagnostica.
§ 3. La decisione della Corte d’Appello: oltre 1 milione di euro ai familiari
Dopo un primo grado negativo, i familiari della vittima ottengono giustizia in appello. La Corte riconosce il nesso causale tra disorganizzazione e decesso e stabilisce un risarcimento importante. Analizziamo i passaggi principali della sentenza.
§ 3.1 Riformata la sentenza di primo grado
Il Tribunale, in primo grado, aveva rigettato la domanda risarcitoria. La Corte d’Appello di Ancona ha invece riconosciuto la responsabilità della struttura sanitaria, accertando il nesso causale tra la disorganizzazione e il decesso del paziente.
§ 3.2 Risarcimento del danno non patrimoniale e consulenza tecnica sul danno patrimoniale
I giudici hanno liquidato oltre 1.070.000 euro ai familiari per il danno non patrimoniale subito. È stata inoltre disposta una CTU medico-legale ed economica per la quantificazione dei danni patrimoniali futuri, compreso il mancato apporto reddituale del paziente deceduto.
§ 3.3 Carenze diagnostiche post-trauma: un rischio sistemico
Il caso trattato non è isolato. Sempre più spesso emergono situazioni in cui la disorganizzazione delle strutture sanitarie impedisce una diagnosi tempestiva. In questa sezione approfondiamo le implicazioni mediche e giuridiche di questa criticità.
§ 3.4 L’importanza dell’ecografia FAST nei traumi maggiori
L’ecografia FAST è uno strumento diagnostico cruciale nei pazienti politraumatizzati. La sua esecuzione entro i primi minuti può fare la differenza tra la vita e la morte. In questo caso, la sua mancata effettuazione è risultata determinante.
§ 3.5 Giurisprudenza e responsabilità per disorganizzazione sanitaria
Sempre più sentenze riconoscono la responsabilità da difetto d’organizzazione anche in assenza di errore medico individuale. La responsabilità della struttura si configura quando la mancanza di protocolli, risorse umane o strumentali impedisce di garantire cure tempestive ed efficaci.
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DOCUMENTI SCARICABILI
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Alcuni casi di malasanità risolti con esito favorevole
- Risarcimento Danni di 510.000,00 euro Ottenuto in materia di Malasanità Oculistica
- Risarcimento Danni di 815.000,00 euro Ottenuto per Omessa Diagnosi Infezione Ospedaliera
- Risarcimento Danni di 400.000,00 euro Ottenuto per Infezione da Acinetobacter lwoffii, Micrococcus Species ed Epatite-C
- Risarcimento Danni di 750.000,00 euro Ottenuto per Malasanità da Morte
- Risarcimento Danni di 930.000,00 euro Ottenuto per Infezione Ospedaliera Pseudomonas Aeruginosa
- Risarcimento Danni di 86.000,00 euro Ottenuto per Perdita Chances Sopravvivenza
Per approfondire
- Difetto o carenza di organizzazione della struttura sanitaria
- Responsabilità Ente Ospedaliero
- Rischio clinico e sicurezza del paziente