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Cardiotocografia

Cardiotocografia

A cosa serve la “cardiotocografia” e perché è così importante

L’ipossia fetale è la condizione in cui il feto non riceve abbastanza ossigeno. Se non viene gestita in tempo, questa condizione può comportare danni gravi al bambino, e nei casi più estremi, la morte.

Uno degli strumenti più importanti per intercettare una possibile ipossia è la cardiotocografia: facile da usare, complessa da interpretare.

Approfondiamo l’argomento con il nostro Avv. Gabriele Chiarini.

MedMal WORDS | Le parole della responsabilità sanitaria” è un progetto divulgativo a cura di STUDIO LEGALE CHIARINI – Associazione Professionale.


INDICE SOMMARIO


§ 1. Cos’è la cardiotocografia (CTG)?

La cardiotocografia (abbreviamo con CTG) è un esame effettuato durante il periodo prenatale, e serve a monitorare il battito cardiaco del feto e le contrazioni della madre, attraverso l’impiego di un trasduttore a ultrasuoni posizionato sull’addome materno.

Il cuore del feto può dirci molto sul suo stato di salute.

I parametri da tenere sotto controllo, come l’ossigenazione, l’acidosi e altre funzioni vitali, vengono controllati dal sistema neurologico del bambino, e questo controllo si riflette sul battito del cuore, che si adegua di conseguenza.

«I figli sono
la mia poesia,
la più grande verità
che mi ha dato la vita

(Alda Merini)

§ 2. CTG e possibili conseguenze dell’ipossia fetale

Il ritmo cardiaco può dirci anche se è in atto un’ipossia fetale.

Le conseguenze di questa condizione sulla salute del bambino possono essere lievi o gravi, a seconda della durata e dell’entità della condizione. Le lesioni alla nascita non sono sempre prevenibili, ma è comunque necessario intervenire appena compaiono i primi segni di ipossia fetale.

Vale la pena ricordare che l’ipossia perinatale e l’asfissia perinatale sono responsabili di quasi un terzo di tutte le morti neonatali. Un bambino che sopravvive, ma ha ricevuto troppo poco ossigeno durante il parto, rischia di avere come conseguenza danni cerebrali anche permanenti.

Effettuare una corretta CTG e saperla interpretare nel modo giusto, come avrete intuito, può fare la differenza.

Cerchi assistenza in materia di CTG?

§ 3. Come funziona la cardiotocografia?

La CTG ci permette di individuare e distinguere segnali di ipossia, sia lieve sia grave, con alto rischio di acidosi metabolica del feto.

Ma non è un esame che tutti i medici sono in grado di leggere in modo adeguato.

Come ricorda l’Associazione degli Ostetrici e Ginecologi Ospedalieri Italiani (AOGOI), il primo problema da affrontare è quale formazione ha ricevuto il ginecologo rispetto alla capacità di corretta lettura del tracciato CTG: infatti occorre non solo una formazione di base sulla lettura di questo strumento, ma continuativa.

In secondo luogo, come dice la stessa associazione, vista la complessità di lettura, ogni sala parto dovrebbe avere regole condivise sulla lettura della CardioTocoGrafia, proprio in ottica di prevenzione del rischio clinico: tutta l’equipe -medici ed ostetriche- deve fare della classificazione uno strumento comunicativo fondamentale, perché tutti in sala parto devono parlare la stessa lingua e ogni parola utilizzata deve avere lo stesso significato semantico e clinico.

Per approfondire il tema cardiotocografia, leggi anche l’articolo sulla

§ 4. Segnali di possibile ipossia e ruolo della CTG

Detto questo, senza addentrarci nel merito di questi temi che non è nostra competenza approfondire, un tracciato cardiotocografico può far emergere quattro segnali che ci indicano una probabile ipossia in corso.

Nel periodo dilatante (prenatale) sono:

  1. le decelerazioni;
  2. la variabilità ridotta-assente;
  3. la bradicardia;
  4. la tachicardia.

In particolare, le decelerazioni sono considerati campanelli d’allarme, perché sintomatici del pericolo di altre problematiche, come il distacco di placenta, la rottura dell’utero, o il prolasso di funicolo, etc.

La CTG viene fatta anche nel momento del parto (periodo espulsivo). Nel 5% dei casi, in pochi minuti si può infatti passare dalla normalità all’acidosi metabolica grave.

Durante il parto, più che la decelerazione, il segnale più preoccupante di ipossia, che un medico deve saper cogliere e interpretare in modo tempestivo, è la bradicardia grave prolungata, cioè un battito del cuore troppo lento, troppo a lungo.

Come vedete, anche se è un esame tutto sommato facile da fare, la sua lettura non è semplice, ma è assolutamente centrale per evitare problemi gravi al nascituro, come quelli che derivano da ipossia fetale.

La formazione dei professionisti sanitari all’uso di questi strumenti è fondamentale, così come un’adeguata comunicazione all’interno del team, soprattutto in un ambito come quello ostetrico-ginecologico.

Se manca formazione, se la comunicazione non funziona, se un tracciato non viene letto in modo corretto, o addirittura se non viene fatto quando è necessario, la salute del bambino può risultarne compromessa. E questo può rappresentare un dramma per la famiglia e, al contempo, può dar luogo a profili di responsabilità sanitaria ed implicare un complesso, e potenzialmente oneroso, contenzioso medico legale per la struttura.

Cardiotocografia: a cosa serve questo esame?
Guarda l’episodio di “MedMal WORDS | Le parole della responsabilità sanitaria” dedicato alla CARDIOTOCOGRAFIA!

«Il compito dell’ostetrica è delicatissimo, esso richiede abilità e acuta intelligenza. La bravura dell’ostetrica non consiste solo nel provvedere a rimuovere sollecitamente gli ostacoli, ma nel prevenire che gli ostacoli insorgano

(Aristotele)

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