Iatrogenesi e danno differenziale – Medmal WORDS
Il danno iatrogeno consiste nell’aggravamento dello stato di salute del paziente a causa di una condotta colpevole (caratterizzata da negligenza, imprudenza o imperizia) del personale sanitario.
Qual è l’origine del termine “iatrogeno”? Quali sono i presupposti perché si possa parlare di questo tipo di danno? Quanto è diffuso il fenomeno e quando si verifica concretamente?
Affrontiamo il tema con l’Avv. Merika Carigi.
“MedMal WORDS | Le parole della responsabilità sanitaria” è un progetto divulgativo a cura di STUDIO LEGALE CHIARINI – Associazione Professionale.
INDICE SOMMARIO
- § 1. “Primum non nocere”: il danno iatrogeno
- § 2. Origine e definizione del danno iatrogeno
- § 3. Elementi del danno iatrogeno
- § 4. Danni iatrogeni: qualche esempio
- § 5. Diffusione e caratteristiche del danno iatrogeno
- Per approfondire
§ 1. “Primum non nocere”: il danno iatrogeno
“Primum non nocere”.
Questa è una antica locuzione latina, ma è anche la regola aurea della professione medica che, prima ancora di curare, deve preoccuparsi innanzitutto di non nuocere. È un punto importante, noto fin dai tempi di Ippocrate.
Ma nonostante le buone intenzioni, a volte le cure possono causare danni.
E questo succede quando medici e operatori sanitari commettono errori.
Oggi vi parliamo di questo: del danno che deriva da un errore medico, e che comunemente viene definito “danno iatrogeno”.
§ 2. Origine e definizione del danno iatrogeno
Il termine “iatrogeno” deriva dalla fusione di due vocaboli greci: iatrós (che vuol dire medico) e ghènesis (origine). Quindi lo possiamo tradurre con “ciò che nasce” o anche “che è causato dal medico”.
In realtà un errore sanitario può riguardare diverse figure professionali: dall’infermiere allo psicologo, all’ostetrica o anche al farmacista, per esempio. Ma è chiaro che il danno iatrogeno propriamente detto deriva da un errore del medico, cioè di quel professionista sanitario che possiede la laurea in medicina e chirurgia.
Il danno iatrogeno, dunque, è un aggravamento dello stato di salute del paziente che sia causato da negligenza, imprudenza o imperizia del personale sanitario.
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§ 3. Elementi del danno iatrogeno
Per parlare di danno iatrogeno devono essere presenti tre elementi:
- una patologia o una condizione clinica preesistente, che comporta la necessità di
- un intervento clinico, diagnostico o terapeutico, che si rivela sbagliato, da cui consegue
- un peggioramento delle condizioni del paziente, direttamente determinato dall’errore medico.
§ 4. Danni iatrogeni: qualche esempio
Proviamo a fare qualche esempio pratico di danni iatrogeni:
- l’infezione contratta in ospedale perché la sala operatoria non è stata correttamente sterilizzata prima di un intervento chirurgico, è un danno iatrogeno;
- la reazione avversa causato da un farmaco somministrato nonostante fosse nota l’intolleranza del paziente ad uno dei principi attivi, è un danno iatrogeno;
- la lesione encefalica sofferta dal neonato a causa di un utilizzo improprio della ventosa ostetrica al momento del parto, è un danno iatrogeno;
- la progressione di una malattia oncologica dovuta ad un ritardo colpevole di diagnosi, è un altro esempio di danno iatrogeno;
- la prescrizione di antibiotici sbagliati, che produce o aggrava l’antimicrobico-resistenza, è un danno iatrogeno
- ed anche la morte di un paziente determinata da errore chirurgico è indubbiamente un danno iatrogeno molto grave.
Ci può anche essere, poi, il caso di “iatrogenesi a cascata”, che si verifica quando la salute del paziente continua ad aggravarsi a causa di una sequela di interventi medici sbagliati, che cercano di risolvere i precedenti tentativi di cura non andati a buon fine: quando la toppa è peggio del buco, per tradurla in modo semplice.
§ 5. Diffusione e caratteristiche del danno iatrogeno
I danni iatrogeni sono più diffusi di quanto non sembri: secondo un’analisi dell’O.M.S. un paziente su dieci andrebbe incontro a un evento avverso durante il trattamento ospedaliero, e questo sarebbe evitabile, almeno in parte dei casi[*].
[*] W.H.O. Delivering quality health services. A global imperative for universal health coverage, 2018
Ad ogni modo, il danno iatrogeno è tipicamente un danno differenziale, perché l’intervento del medico si innesta su una situazione di salute già in qualche modo compromessa. Quindi si tratta di una sorta di danno alla salute aggiuntivo rispetto a quello che il paziente ha già sofferto prima dell’errore sanitario, o avrebbe comunque sofferto a prescindere da esso.
E questo pone interessanti e complicate questioni problematiche, di natura giuridica e medico-legale, che riguardano la liquidazione del danno iatrogeno differenziale, perché risulta necessario distinguere quale porzione della malattia o della lesione sia addebitabile alla condotta medica e quale invece sia dipesa da altri fattori.
Di questo abbiamo parlato più approfonditamente nel nostro articolo intitolato:
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