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I nostri Avvocati

Tutti i professionisti dello Studio Legale Chiarini vantano un’elevata competenza nelle rispettive aree di pratica e curano costantemente il proprio aggiornamento partecipando a seminari, convegni e conferenze. Molti fra essi hanno perfezionato la propria preparazione attraverso il conseguimento di titoli di studio specialistici e lo svolgimento di incarichi di docenza universitaria ed extrauniversitaria.

Oltre al senior partner e fondatore (Giovanni Chiarini), la struttura dello Studio si compone di managing partners, collaboratori (associates), consulenti (counsels), tirocinanti (trainees) e corrispondenti esterni. Le note biografiche ed i curricula pubblicati in questa sezione non includono i corrispondenti e i consulenti in materie diverse da quelle giuridiche.

Avv. Giovanni Chiarini | Diritto penale sostanziale e processuale

Avv. Giovanni Chiarini

Founder | Senior Partner

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Avv. Gabriele Chiarini | Diritto sanitario, responsabilità medica e rischio clinico

Avv. Gabriele Chiarini

Managing Partner

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Avv. Claudia Chiarini | Diritto civile e responsabilità sanitaria

Avv. Claudia Chiarini

Managing Partner

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Avv. Andrea Sisti | Diritto del lavoro e della previdenza in sanità

Avv. Andrea Sisti

Of Counsel

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Avv. Lucia Spadoni | Diritto civile, medmal, diritto sanitario ed amministrativo

Avv. Lucia Spadoni

Senior Associate

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Avv. Merika Carigi | Diritto civile e responsabilità sanitaria

Avv. Merika Carigi

Associate

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Avv. Simona Zuccarini | Diritto civile e responsabilità sanitaria

Avv. Simona Zuccarini

Associate

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Avv. Parisa Pelash | Diritto civile e responsabilità sanitaria

Avv. Parisa Pelash

Associate

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In Primo Piano

Casi o approfondimenti in evidenza

  • Omessa diagnosi: la sepsi trascurata ed il risarcimento danni da malasanità
    Affrontiamo il delicato tema della malasanità attraverso la storia di Edgardo: la sua famiglia ha ottenuto un risarcimento di circa 517.000 euro a seguito di una diagnosi tardiva di sepsi che ha condotto alla sua prematura scomparsa. La vicenda mette in luce le criticità del sistema sanitario e l’importanza di una pronta risposta clinica. Sebbene nessun risarcimento possa compensare una perdita così grande, l’accordo rappresenta un passo verso la giustizia per la famiglia.
  • Infezione della protesi endovascolare: un caso di risarcimento per malasanità
    Questa è la storia di Francesco e della sua famiglia, che hanno affrontato un calvario clinico a causa di una infezione protesica endovascolare. Un risarcimento di 382.000 euro è stato riconosciuto, con la nostra assistenza, ai familiari del paziente, purtroppo deceduto all’esito di questa triste vicenda, che dimostra quanto sia importante una corretta prevenzione e gestione delle complicanze post-operatorie nelle protesi aortiche. Ecco i dettagli del caso.
  • Diagnosi tardiva di fibrosi polmonare, risarcimento e malasanità
    In questo caso di malasanità, concluso con un risarcimento di 240.000 euro oltre spese di lite, ripercorriamo la storia di Sergio. Una diagnosi di fibrosi polmonare gli è stata comunicata due anni dopo averla refertata: un errore di comunicazione che gli è costato la vita. I due figli del defunto si sono rivolti a noi per appurare le responsabilità di medici e struttura sanitaria e fare giustizia. Per quanto possa contare di fronte alla morte, ci siamo riusciti.
  • Malasanità, buone transazioni e cattivi giudizi
    Un risarcimento di 300.000 euro è l’oggetto di un accordo conciliativo raggiunto, con la nostra assistenza, in favore di due congiunti di un paziente deceduto per un caso di malasanità. Si diceva, un tempo, che “una cattiva transazione è meglio di una buona causa”. Oggigiorno, a ben vedere, è forse il caso di dire che una transazione, a certe condizioni, è la cosa migliore che possa capitare a tutte le parti in causa. Scopriamo perché.
  • Coma post-anossico e risarcimento: una storia di malasanità
    Un risarcimento danni, per quanto importante come in questo caso di malasanità (630.000 euro liquidati), non mette fine alla sofferenza, non aggiusta le cose, non fa tornare indietro le lancette dell’orologio. Ne parliamo in questo articolo dedicato alla vicenda di una paziente 66enne, morta dopo un lungo periodo trascorso in coma post-anossico irreversibile. E lo facciamo con la voce di chi ha amato questa donna, e la ama ancora.
  • Genova: “malasanità” e risarcimento danno parentale
    E’ di 560.000 euro l’ammontare del risarcimento, al netto delle spese e degli accessori, liquidato con sentenza della Corte d’Appello di Genova per un nostro caso di malasanità relativo ad omessa diagnosi e monitoraggio di una emorragia post-chirurgica. Il provvedimento si segnala per costituire una delle prime applicazioni, sul territorio nazionale, della tabella romana in luogo di quella milanese ai fini della quantificazione del danno parentale.